Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

lunedì 19 gennaio 2009

PER IL VINO ITALIANO OBAMA PUO' ASPETTARE

Barboursville Vineyards, è questo il nome della tenuta dal quale arrivano i due prestigiosi vini che accompagnano la Cena di Gala per l'insediamento del nuovo Presidente Barack Obama. Fino a qui nulla di strano se non fosse che la cantina in questione, situata in Virginia (USA), è di proprietà della famiglia Zonin.
Octagon ottava edizione 2005 il vino prescelto che ha, giustamente, inorgoglito l'azienda Zonin alla quale nemmeno io risparmio le mie più sincere congratulazioni.
I media nazionali si sono avviluppati sul legittimo lancio di marketing con articolisti ed articoli lanciati nel motto "Obama, brindisi made in italy" o "si beve italiano" e via così.
Poche ore prima in uno scantinato illustre presso la cantina Gaja in quel del Barbaresco il cortese Angelo Gaja intratteneva una ventina di wine blogger ed aficionados del vino (ottimo il report on line di Antonio Tombolini) sul tema consunto del Brunello di Montalcino la cui messa in commercio non propriamente cristallina (fraudolenta ?) di una quantità enormemente imprecisata quanto enormemente alta di vino denominato "Brunello" ha determinato per ora non la giusta punizione di qualcuno ma la richiesta di sostanziali modifiche del Disciplinare di Produzione del noto Sangiovense di Montalcino.
Lo specchio di due Italie, nessuna delle due però è quella vera.
Una piace per il suo impegno (Barboursville è una tenuta Zonin dal 1976) ed anche per la sua intelligenza nel curare il marketing (l'Octagon è di fatto un prodotto USA) sull'altra possiamo solo sperare: buona fortuna Brunello, pensare che tu si, tu sei davvero Made in Italy.

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1 commento:

  1. Grazie Stefano, e sarà un piacere girare i complimenti a Luca Paschina!

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