Ho trovato la notizia sul Wall Street Italia ma poi ho girato il web convinto di essermi sbagliato.
La notizia arriva da Bruxelles, lo stesso posto dal quale ci aspettiamo che , dopo la cioccolata finta e la misura delle zucchine , arrivi la notizia che si può fare il vino in bustina e l’uva sintetica. ApCom ci dice che “E' stato inaugurato... oggi a Bruxelles il nuovo "Consiglio di informazione sul vino", sponsorizzato dal settore vitivinicolo europeo nell'ambito dell'impegno....per un consumo responsabile e moderato delle bevande alcoliche in Europa. L'impegno principale del nuovo organismo…sarà quello di diffondere informazioni scientifiche autorevoli sugli aspetti sanitari, culturali e sociali del consumo di vino… promuovere le migliori pratiche per il consumo responsabile e la riduzione dell'uso nocivo dell'alcol…”
La cosa che mi fa più impressione di queste opere di “chebuoniprincipichehoio” è che, nella loro sontuosa autoreferenzialità, sono incontestabili; in sintesi io, in questo momento, sto pure facendo la figura dell’ubriacone indefesso a dire che è una terribile ciofeca.
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Comunque se avete ragione voi, uomini di Bruxelles, allora ditemi come questo Consiglio ci informerà su questi alti principi ed amabili scopi ? Domani bussa uno a casa mia con il mano il libricino del santo bevitore e mi racconta la storiella dell’acino birichino che scappa dal suo padroncino ovvero “Vinocchio”, del grappino cattivo cattivo “Grasp Fiction” , lo Chardonnay con gli stivali”, cosa altro…… e se non mi trova in casa? e se non trova in casa neanche il vicino? è venuto nel mio quartiere per niente……ma, visto l’argomento stringente, che fa, ripassa?
Finalmente adesso ho letto bene la cosa, perché ci sono già una montagna di parole su questa “attività educativa”, l’Europa aveva già un sito internet dedicato che faceva informazione, adesso questo ne ha generato un secondo, quello del nuovo “Consiglio” appunto. Starci dietro è un lavoro.
Quindi, leggendo....vedo che….hanno fatto un Comitato scientifico per questa cosa, perché il Consiglio in questione è “l’unico partner di collegamento fra gli accademici esperti all’interno dei paesi membri della Unione Europea”. Ah bhe, in pratica questi autorevoli professori si fanno parecchie mail e altrettante telefonate fra di loro, tre/quattro/dieci convegni, poi fanno un plico (bellissimo lo ammetto) e lo rendono disponibile….. su un sito internet ………e tutti gli ubriaconi giù a scaricare da internet la relazione illuminata quadrilingue per redimersi dalla loro nefanda situazione. Me li vedo : “Ciò Bepi gheto visto la relasione del Consilio de Informasion de Brussel? Mi doman a smeto de bere” “ Beato ti Toni, mi a go scaricà in germanico e no ghe capisso gninte”.
Per parlare di una cosa naturale e semplice come il vino ci vuole una piccola passione, quella per le cose buone; per parlare degli eccessi e della volgarità che questi generano forse ci vuole un amore e magari una famiglia. Gli eccessi non nascono dalla vigna ma da altri mille storie e mi fermo qui perché non è argomento del blog, è un argomento davvero molto serio, lo lascio ai vostri cuori.
Tutto fa male in eccesso e l’alcol forse ancora di più, questo non autorizza nessuno a speculare sui migliori principi e ad inventariare “Consigli” sulla cui reale utilità mi permetto, di fronte a tanta accademia, sollevare un dubbio forte e motivato.
"Siamo fermamente convinti che il miglior modo di apprezzare il vino consista nel consumarlo con moderazione….” così dichiara Palma Esposito, vicepresidente del gruppo di lavoro "Vino" del Copa-Cogeca alla presentazione/inaugurazione del nuovo autorevole “Consiglio di informazione sul vino”.
Egregio Sig. Palma lei dice cose sensate e giuste e, permetta, ovvie, adesso una domanda : quanto ci sono costate?.
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Accidenti, Stefano. Chiaro, indiscutibile, e condivisibile in toto! Il tuo post intendo, non l'ultima "illuminazione" europea.
RispondiEliminaStefano, cogli sempre nel segno...
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