Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
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sabato 11 luglio 2009

CECCHETTO SI, MA QUALE ? PINOT GRIGIO DOC 2007.

Sfogliatevi queste righe con calma e rasserenatevi in partenza: qui non ne va una dritta.
Questa cosa nasce dalla segnalazione di un amico che, in fase canzonatoria pre-estiva, declamava, sfruttando la omonimia della cognomatio (???), “anche io c’ho la mia cantina”. Ecco che ti spunta il Cecchetto (Azienda Agricola naturalmente). Un giochetto di parole perchè l'amico in questione non di vino si occupa ma di tributi e grane contabili.
A lui io premetto : potevi spacciarti per un DJ, magari di altri tempi, oppure pensa alla gioia degli amici se invece la Cecchetto in questione era la Marta (casualità?), nota fotomodella di ampia bellezza. Non ne va una dritta, hai preferito legarti al vino (a me va bene eh?) ma cosa dirà la Marta ???
Allora parliamo di vino ed andiamo sul Piave.
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Eccomi a rilevare allora una bottiglia della nota cantina di cui sopra ed a litigare con la logica, non me ne voglia il Giorgio Cecchetto (ovvero quello della cantina eh!), perché tutti sanno che da quella parte del Piave di Raboso si ama parlare mentre io, testardo, mi voglio cimentare con un denso Pinot Grigio.
Allora diciamola tutta, per il Raboso del Piave tempo al tempo. Non di solo Prosecco vive la Marca………..e lo dimostreremo.
Per ora stiamo light e mettiamoci in testa l’assaggio del Pinot Grigio 2007 DOC della Azienda Agricola Cecchetto di Tezze di Piave (TV).
La Cecchetto registra questa produzione fra i suoi “altri vini”, la diminuzione del Pinot Grigio in questione è, diciamo, di cantina, la cosa mi incuriosisce ancora di più e vi spiego il perché.
Chiaro che questa cantina, come altre del Piave vogliano far parlare di Raboso, ma allora, se metti in circolazione “altro”, non è che poi lo presenti come un campione di Terroir: “Terreno alluvionale e ben drenato derivato dalla sedimentazione nel corso dei secoli dei detriti ghiaiosi portati dalle piene del fiume Piave……”, siamo davanti ad una diminuzione di marketing, un fare spazio……bhe….bando alle ciance assaggiamolo.
Nel bicchiere è giallo intenso, oro pesante nell’unghia, profumazione intensa di frutta, grossa e capace; i suoi 12, 5 gradi di alcol sono tutti nella bevuta che è, anche a temperatura bassa, corposa e piacevolmente molto, decisamente molto, pungente. Non completamente equilibrato il Pinot Grigio del Cecchetto ricorda alte esposizioni in soleggiata e persistenza che non scende sotto il palato lasciando una dolce note di frutta di mela, prugna e forte aroma. Un buon Pinot Grigio che vale il prezzo pagato e che magari servito in forma estiva può dare delle soddisfazioni inaspettate.
Secondo me la “diminuzione” è eccessiva, caro Maestro Giorgio Cecchetto, magari insistendo di più qui si ricava qualcosa di competitivo, lo so che il Raboso…….ok, allora ci vedremo anche con quello.
Grazie della buona compagnia a Cecchetto ed al vino del Piave.

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1 commento:

  1. Grazie Stefano per aver dato spazio al mio vino nel tuo Blog! Sono contento che ti sia piaciuto il Pinot Grigio, ma ti consiglio di assaggiare anche il Manzoni Bianco, magari da me. Non ti assicuro che incontri...la Marta, ma faremo il possibile per dare il benvenuto ad un amico!!!
    Giorgio Cecchetto

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