Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

domenica 5 luglio 2009

"FAMIGLIE DELL'AMARONE D'ARTE" CONTRO LA OMOLOGAZIONE DEL GUSTO


Il fatto è di quelli che uno auspica ma quando poi accade lascia un po’ storditi, prova della debolezza della natura umana o semplicemente del fatto che non siamo abituati che accada veramente qualcosa nel mondo vitivinicolo italiano.
Le dieci maggiori etichette del prestigioso vino della Valpolicella, l’Amarone, hanno fatto squadra costituendo una associazione denominata “Famiglie dell’Amarone d’arte”.
La famiglie in questione sono : Allegrini, Brigaldara, Masi, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Zenato. Wow !!.
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La notizia, che trovate ormai ovunque ma vi segnalo qui e qui, è di quelle che fanno tremare i polsi.
“L’amarone deve rimanere raro e caro - dice Sandro Boscaini Presidente della neonata illustre associazione- stop quindi alle logiche low cost e all’omologazione del gusto per compiacere i palati anglofoni. La fortuna e il fascino del nostro vino sta nella propria identità, una personalità che si è cementata negli anni ed è frutto della sapiente arte di produttori specializzati e storici. Oggi noi vogliamo ribadire questi valori, senza condizioni”
Dicesi controtendenza, ovvero un no secco rispetto alle logiche delle 16 milioni di bottiglie di Amarone annunciate dal Consorzio Valpolicella, no alla svendita di un vino fra i più illustri del nostro suolo nazionale, insomma un attacco pieno all’appiattimento del sapore.
Continua il Presidente Boscaini : “natura e tradizione hanno regalato alla Valpolicella un patrimonio unico anche in termini di marketing, grazie a una differenziazione di prodotti capace di presidiare diversi segmenti di mercato, dal semplice e beverino Valpolicella al più importante Valpolicella Classico Superiore, dal corposo Ripasso al sontuoso Amarone. Ma oggi si sta sciupando questa diversità con azioni avventate che confondono il consumatore e gettano nel discredito un intero territorio. Oggi una bottiglia di Amarone “da banco” - conclude Boscaini - si può trovare perfino a 10-12 euro, mentre un Amarone della Valpolicella degno di questo nome non ne potrebbe costare meno di 25”. Eh si , dodici euro eh ? Stefano il Nero ne aveva parlato qui.
Le “Famiglie dell’Amarone d’arte” hanno adottato una propria restrizione al disciplinare di produzione e, fatto tutto questo, alla fine hanno confermato la propria fiducia al Consorzio Tutela Vini Valpolicella. (???).
FederVini, associazione legata a Confindustria che ha in questi giorni rinnovato la propria Presidenza affidandola a Lamberto Vallarino Gancia, ha snocciolato i dati del 2008. Uno su tutti : le esportazioni di vino sono calate di oltre il 5% ma il valore esportato è aumentato del 3%. Il mercato chiede meno prodotto ma più qualificato ed è per questo disposto a pagarlo di più.
Non c’è voglia di nobiltà, di ghetto dorato o altre amenità di questo tipo nella posizione delle “Famiglie dell’Amarone d’arte” ma semplicemente una lettura sincera di una situazione peraltro non nuova nella Valpolicella; recuperare la vera essenza del fare vino, ovvero la sua reale identità, questa la strada da seguire per fare scelte di consapevolezza nel guardare al mercato.
Non sono il mercato o il trend a segnare il valore ed il sapore di un vino come l’Amarone ma la sua grande individualità.
“Famiglie dell’Amarone d’arte” è una provocazione ed uno strumento in mano a tutto il mondo vitivinicolo italiano per fare i conti con se stesso e le proprie debolezze, auguriamoci che funzioni, non solo per l’Amarone. Per tutti.

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4 commenti:

  1. Stefano, d'accordo su tutto...ma una cosa me la devono spiegare.
    Come fa a dirsi "raro" qualcosa prodotto in 8 milioni - potenzialmente 16 - di esemplari??
    Ok, diciamo che al momento non è più raro. Vogliamo farlo diventare/tornare ad esserlo? chi comincia a produrne di meno? e non venitemi a dire "le cantine sociali".
    Troppo comodo puntare sempre il dito sugli altri.
    :-)

    L.

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  2. ah ecco perchè mi sentivo...stordito...qualcosa in effetti non tornava....:-)

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  3. la vera vergogna è che almeno un terzo delle famiglie d'arte possiede poco più di 10 ha e comercializza amarone per centinaia di migliaia di bottiglie, ma dove sono i produttori selettivi," seletivi nel dire bugie" sono commercianti che si apacciano da produttori addittando chi produttore è come personaggio di serie "B" il valore del vino amarone sta nell'anima del suo essere vino d'arte.
    chi si scaglia contro la concorrenza con colpibassi nasconde sempre la sua grande debolezza.
    stefano piccolo produttore in valpolicella

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  4. Accuse pesanti per uno che si firma solo "stefano piccolo produttore in valpolicella", diciamo che non sei anonimo ma quasi.
    Mmmhhhh....ci rifletterò....
    Per il resto questi discorsi gli ho già sentiti e li capisco ma tu cosa ne fai delle tue uve? Insomma non sapendo chi sei è difficile...

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