E’ finita l’estate, “scende la pioggia” (Morandi 1969), tutti rientrati mesti nei luoghi di lavoro.
Siamo pronti a riprendere le vecchie abitudini che ci portano alla parentesi autunnale ma prima del duro inverno che ci regalerà vini caldi e tondi, ci si diletta nella tipica azione da repetita iuvant; perché la definiamo così ? Bhe ammetterete che un rosato fresco nell’immaginario collettivo non fa il pari con la sopracitata canzone del Gianni Nazionale (Cantanti). Riprendiamoci allora un quarto d’ora di estate ed esibiamo una bottiglia scelta con cura, non la prima che ci passava in mano, una che avesse quel non so che…si quella cosa li…… ecco perchè ci siamo cimentati con il Bardolino Chiaretto DOC dell’Azienda Agricola Cavalchina..
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Partiamo dalla composizione dichiarata dal produttore che ci dice : Corvina 55%, Rondinella 35%, Molinara 10%. Verona doc eh ?
Vediamo ora la lavorazione:” l'uva destinata al chiaretto viene raccolta con due settimane di anticipo rispetto a quella destinata al vino rosso e dopo una macerazione di 12/24 ore alla temperatura di 8/10 ° C, il mosto ottenuto per sgrondo naturale viene chiarificato e quindi fermentato per 15/18 giorni alla temperatura di 18 ° C. A fine fermentazione il vino viene subito tolto dalle fecce per prevenire la fermentazione malolattica”. Così si fa un Chiaretto, dice la Cavalchina.
Fine della parte tecnica che è sempre affascinate ma l’assaggio….. le emozioni stanno li.
Scende leggero nel bicchiere, temperatura 12 gradi, con il suo colorito rosa pallido ma non troppo, subito al naso rivela profumi contrastanti, decidiamo per il melone e qualche bacca rossa, profumi decisamente percettibili nonostante la bassa temperatura di beva.
Arriva al palato e li si ferma con una leggera persistenza, che si svilupperà con il passare dei minuti di permanenza in bicchiere, ed un piglio di acidità, un sapore muffato e solo leggermente alcolico, decisamente gradevole e ripetitivo. Chiude la bevuta con un tocco di sapidità accentuata che rompe l’armonia con il quale si era presentato. Un vino leggero ma presente, consistente nella sua semplicità e soprattutto se si pensa alla sua gioventù.
Un prodotto buono ed interessante che si è fatto apprezzare per una sua leggera complessità inusuale, meglio dire pregiudizialmente inusuale, per i vini che sono né bianchi né neri.
Anche per quest’anno siamo in aestate iam adulta, si chiude un capitolo vitivinicolo e presto se ne aprirà un altro, è tempo di vendemmia.
Scende la pioggia.
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