lunedì 28 settembre 2009
L'ONORE E' SALVO, IL RUGBY UN PO' MENO (LA FIR TUTTOFARE)
Il campionato è iniziato, dovremmo dire che è iniziato il funerale al Super10 ma almeno possiamo dire che ci possiamo godere il rugby giocato, quello vero, fatto di mete e calci, di avanzamento e di mischia. E’ iniziata una stagione che, in termini di premi finali, di solito i campionati si giocano per quello, ha ben poco da dire. Perchè? Bhe che problema c'è ? Fa tutto la Federazione !!!!
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I posti per la massima selezione europea, la ERC Heineken Cup, quest’anno verranno assegnati d’ufficio dalla Federazione alle Società che verranno scelte dalla Federazione per partecipare alla Celtic League, i posti per l’altra coppa europea, la ERC Amlin European Challenge Cup, verranno distribuiti dalla Federazione a fantomatiche Selezioni territoriali create con il beneplacito della Federazione. Grazie a questo ginepraio la competizione per lo Scudetto dell’anno 2009/2010, gestito non più dalla defunta Lega (ma qui defungono tutti che sia normale?) ma dalla Federazione, è cosa ristrettissima a un paio di pretendenti che hanno squadre stellari mentre le altre otto viaggiano fra il “vorrei ma non posso” e pesanti ridimensionamenti di organico, scelte queste ultime assolutamente comprensibili quando non volessimo dire anche illuminate e responsabili.
La Federazione ha anche pensato ai giovani, eh bhe si eccome che ci ha pensato, da quest’anno quelli che possono pensare di avere un futuro escono solo dalle tre Accademie della Federazione; soppresse quelle dei singoli club, erano troppe, facevano troppe cose, c’erano troppi ragazzi e poi sparse così, su tutto il territorio, facevano sembrare il rugby uno sport diffuso! “Tranqui raga” ci pensa la Federazione.
Insomma, l’avrete capito, in Federazione c’hanno un sacco di cose da fare , non è che adesso potete pensare che possano fare anche il lavoro di una Federazione!! Quindi buoni ragazzi, questi non ne azzeccano una come Federazione ma adesso si sono messi a fare da Club, da preparatori atletici, da organizzatori di super-tornei, da dispensatori di partecipazioni ad altre competizioni, insomma avete un bel dire a lamentarvi: uffa siete i soliti rompiscatole.
Visto lo scenario dondicentrico comprendo quei dirigenti di Club o delle strutture territoriali che da quest’anno telefonano in Federazione anche per sapere se possono andare a fare pipì, un po’ meno quello che lo fanno già da tempo ma, si sa, “ogni scarrafone è bello a mamma sua”.
Poi c’è la Nazionale, ma li ci pensa Mallet: il sudafricano coach visiona accuratamente tutti gli alberi genealogici dei giocatori stranieri e verifica se hanno un trisavolo italiano, et violà la Nazionale di rugby è fatta. Ho visto dei nostri affermati ragazzi che, per candidarsi ad un posto in Nazionale, raccontavano che durante l’invasione napoleonica una loro antenata si era fatta una scappatella con un caporalmaggiore della Grande Armee.
Nonostante questo scenario il rugby sui campi si è visto eccome ed in queste due giornate tutti i Club si sono schierati ed affrontati con tenacia e durezza, se la sono giocata tutta. Il Super10 riserva colpi di scena e risultati impensabili, nessuno si tira indietro. In campo ci va il rugby ed i suoi ragazzi, sugli spalti gli appassionati (quelli veri) e sulle panchine si freme ancora esattamente come prima. Bellissimo sia così ma non se ne aveva nessun dubbio, in campo nel rugby c’è ancora sempre e solo gente sana, gente vera.
L’onore è salvo, il rugby un po’ meno.
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