Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

giovedì 22 ottobre 2009

MON AMOUR SERPRINO....DOC 2008 COLLI EUGANEI BORIN VINI & VIGNE

Benvenuti a discettar di Serprino, il babbo del Prosecco, il vitigno padovano per antonomasia, amico di bevutine semplici e da aperitivo, ottimo e fragrante con l’antipasto, buon accompagnatore di leggere portate di pesce, un vino versatile …… per il resto non facciamo paragoni con il parente trevigiano rischieremmo di far suonare i campanili.
Fin qui il vitigno passiamo ora al viticoltore: Borin Vini & Vigne. Come ci siamo arrivati?
Si trasgrediva con la parola vinini su questo post (argomento peraltro recentemente ripreso da mastro Aristide qui) e la Lizzy consigliava, insieme ad altre gustosità, questa del Borin: perché resistere alla tentazione?
Come sempre la suddetta domanda non trovava risposta ed allora, preso sottobraccio Luca Il Turco, mi recavo in quel di Monticelli (località di Monselice) da dove tornavo con una ghiotta esperienza degustativa e “diverse” bottiglie fra le quali questo Serprino DOC 2008 Colli Euganei.
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Il vino «Colli Euganei» con la menzione tradizionale «Serprino» deve essere ottenuto dalle uve della varietà Prosecco; possono concorrere le uve di altri vitigni a frutto di colore analogo non aromatici, purché raccomandati o autorizzati nella provincia di Padova, presenti nei vigneti, in ambito aziendale, in misura non superiore al 10% del totale delle viti…..la produzione massima tonn/ha è 10……….titolo alcolometrico volumico minimo 10,5……resa massima vino/uva 70%”. Questo era il disciplinare.
I Borin fanno vino dal 1963, mica ieri, la mia pur breve frequentazione con loro ha rivelato chiaramente la loro appartenenza alla new generation dei Colli Euganei, quelli che hanno capito che è tempo di “testa e qualità”, ovvero inventiva e passione ma anche un po’ di ambizione. La loro selezione vini proviene dalla coltivazione di ben 30 ettari ed è molto ricca, forse anche troppo ma sugli Euganei si è ancora un po’ “personaggi in cerca d’autore”, ma soprattutto di indubbio interesse.
A questo proposito rassegnatevi, su alcune altre loro bottiglie ci torneremo ancora in futuro.
Il loro Serprino frizzante si presenta su bottiglia bordolese con i suoi 11,5%, aperto si rivela con un bel giallo lucente ed aggraziato. Profumazione intensa di mela e retro di agrumi, profumi che vengono letteralmente sprigionati senza alcun fastidio ed eccesso: di buona delicatezza.
Entra in bocca inizialmente leggero e fresco ma poi si dimostra vitale ed anche docilmente persistente; di beva intensa e salda ritrova i suoi aromi di profumazione denotando un equilibrio inaspettato, acidità nel finale lenta che non interrompe le sensazioni gustative. Ottima selezione di uve serprina questa bottiglia del Borin merita un sincero plauso
Il Luca è visibilmente soddisfatto, si rigira le bottiglie fra le mani elencando improbabili tempi di apertura di questa e di quell’altra.
La nota di servizio però diventa d’obbligo: il Serprino è vino da proporre con maggiore sicurezza, forse il disciplinare deve tendere di più alla ricerca di eccellenza, ma va però ricercata un po’ di tenacia ed un minimo di fiducia in più per questo vino che, se trattato da protagonista quale lui è, può dare grandi soddisfazioni alla viticoltura del Veneto. Il Borin insegna : basta crederci un po’.
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