Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

martedì 22 dicembre 2009

WINE BLOGGER & THE MOON : DITECI COME DOBBIAMO DIRVELO!

Io non vivo sulla Luna. Un po’ mi piacerebbe però non si può. Io non vivo sulla Luna e le cose le vedo, bene, anche in questo piccolo mondo di accessori, questo inutile e piccolo mondo di vino, certe cose le vedo.
Le vedo le manifestazioni vinose autoreferenziali, tantissime, ovunque, ridondanti e va tutto bene; li vedo i raduni di assaggiatori dove è sempre tutto buono, speciale, da ricordare, va sempre tutto bene, nessun assaggio storto, non un tocco di acidità di troppo, una mela appassita invece che floreale, una annata storta, mai
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Eppure li vedo i codazzi di titoli di giornali sulle cisterne di questo e quel vino che girano l’italia con scopi di additivazione, vedo i prezzi che devono stare alti perché di si, senza logica se non quella della tasca di pochi, vedo le svendite speculative ed i pianti che poi il vino è basso di prezzo, vedo i tentativi di cambiare i disciplinari di produzione per far …..ma che per fare miglior vino…ma che per il territorio……per far soldi.
Vedo decine di anime pie arrampicarsi sulle fotografie della rocca medioevale limitrofa per far vendere il vitigno, eh si passione per la terra, amore per il suolo… il territorio… brochure incantevoli….del loro vino non se ne parla neanche o, al massimo….come sopra. L’amore per il territorio di questi viticultori è grande, eh si...… poi si scopre che non sono neppure nati li e c’hanno lo Studio ben avviato a Milano o a Roma o a Venezia, il vino è un accessorio, un investimento, perché è “il territorio” che fa bello, anzi diciamola giusta: fa mooolltooo trandy.
Insomma vedo quello che vedete tutti voi, ma proprio tutti.
Vedo anche una categoria che fa silenzio, non tutti per carità, ma tantissimi si. Chi ? I paladini della libertà, i profeti del futuro, i condottieri “del bene del consumatore”, quelli che internet per loro è la riscossa della trasparenza : i wine blogger.
Leggo tanto di vino e non mi ricordo una degustazione che sia andata male, una cantina che sia stata data “flop”; rarissimi o nulli gli screzi ad un “padrone del territorio”, pochissime e rare le denunce. Girano invece tanti complimenti, autoreferenzialità, moltissimo silenzio.
Un silenzio fatto di migliaia di belle parole, un silenzio moderno, dissimulation by internet.
Silenzio wine blogger, silenzio che va tutto bene.
Ora però mi chiedo, quanti wine blogger sono solo semplici consumatori, amanti, appassionati, quanti invece professionisti del vino? Ah ah ah …ci siamo capiti.
Comunque tutti hanno in comune una cosa : l’esaltazione della rete internet, il social network come vocazione, il 2.0 come mission. Molti di loro poi però riempiono i loro blog di silenzio, quanto silenzio nei social network, quanto 2.0 sprecato in omissione di coraggio. Allora a cosa serve la rete , la tanta decantata internet ed i suoi straordinari mezzi se qualcuno si deve ancora chiedere “diteci come dobbiamo dirvelo?"
In quel post si nasconde una bellissima riflessione della tenace autrice di Vino Pigro, in questo io le rispondo. Cara Elisabetta ora io ti rovescio la questione: guardiamoci in casa prima, in casa blogger.
Mi verrebbe da dire che è una fortuna che c’è ancora chi si fa quelle domande perché troppi professionisti del vino vestiti da "liberi pensatori blogger" hanno in mente solo un grande tranello mediatico al consumatore.
Un tranello fatto di “marketing” e belle parole, analisi sterili di risultati che ben poco hanno a che fare con il contenuto della bottiglia, analisi necessarie a far crescere il cliente di domani.
Alleviamo la sua energia alla spesa prima che il suo amore per la vite, questo pare essere il motto.
Cari consumatori in guardia, “la rete” non è sincera; esattamente come gli altri media, solo che qui vi vogliono dare a bere che è tutto candido e pulito. Filtrate bene.
Allora professionisti del vino, wine blogger professionisti travestiti da fate turchine, tocca a voi fare un passo avanti e confessate: è proprio tutto oro quello che riluce? Va proprio tutto bene?
Sveglia blogger sveglia, io non vivo sulla luna, voi ?

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3 commenti:

  1. No, non è tutto oro quel che riluce, caro Stefano, e lo sappiamo bene tutti, quelli che tacciono e quelli che no. Solo che non fa piacere palesarlo. Sulla rete c'è anche chi non si fa scrupolo di criticare in negativo questo e quello, ma a furia di dài, rischia di essere poco credibile allo stesso modo di chi invece dichiara che va tutto bene. E quindi siamo punto e a capo. C'è chi sceglie la via di mezzo "se il vino è buono lo dico pubblicamente, se non mi piace lo dico solo al produttore", ma così fai un servizio solo al produttore, e tralasci il pubblico. Al pari degli altri, la rete è un mezzo: la sua validità dipende dall'uso che ne fai. Il fatto che a usarlo ci sia molta più gente di quella che profssionalmente scrive sui giornali, non significa che sia un mezzo più autorevole dei giornali stessi. Più libero forse sì, perchè non hai direttori-editori che ti dicono cosa e come devi scrivere, lo decidi tu. Al massimo ti autocensuri. Io credo che la scelta più onesta, sensata e coraggiosa l'abbia fatta Gianpaolo Paglia con il suo tasting panel, e la possibilità concessa a chiunque assaggi un suo vino di lasciare un commento sul suo sito. Ecco, basterebbe che i siti web delle aziende si dotassero di questo piccolo spazio. Ne trarrebbero un'utilità incredibile. Ah, ovviamente sempre ammesso che ce l'abbiano, un sito web. E che sappiano cos'è il web. Cosa tutt'altro che scontata.
    :-P

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  2. Sinceramente non capisco. Ci sono wine blogger e wine blogger, giornalisti e giornalisti. Così come produttori e produttori. Mi sembra un post lanciato a casaccio nel mucchio: chi sono i professionisti del vino, i wine blogger professionisti travestiti da fate turchine cui ti riferisci? Ci terrei a darti la mia opinione al riguardo ;)

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  3. Welcome to the real world of business. Sai bene come la penso sul vino e sui "degustatori professionisti". Credo però che la realtà sia molto semplice: diciamo che un buon commento fatto dalla persona giusta e messo in rete vale quanto...? Un paio di cartoni omaggio!?!? Facciamo 5, siamo generosi. Minimo sforzo, massimo risultato. Markkkettteeeng.

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Prima di scrivere il post ricordate: "Per prima cosa dovete avere ben chiari i fatti; così potrete distorcerli come vi pare." (Mark Twain)