Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

domenica 22 agosto 2010

LA SCALA QUARANTA PENSANDO A NIMIS: LA RONCAIA BIANCO DOC ECLISSE 2005


Devo parlarvi della Roncaia lo so, lo dice il titolo lo so, non posso però esimermi prima da una riflessione. Lo scorso anno stavo qui a scrivere di “vinino”, la cosa andava molto. Giù e su per la rete non si parlava d’altro, la cosa del vinino sarebbe poi culminata nel Vinitaly 2009, antichi fasti un po’ scomparsi. Quest’anno la mia riscoperta è ben poco vitivinicola, quest’anno infatti mi affido alla scala quaranta. Non sto scherzando, la cosa riscuote , pur consistendo nella mia sola ristretta cerchia di scalaquarantisti estivi, molto più successo di un qualsiasi argomento vitivinicolo nel mondo internet: un mondo silenzioso, in piena evoluzione o involuzione? Sicuramente in crisi. Io allora, come altri e soprattutto a differenza di troppi altri, non rinuncio all’assaggio fresco estivo e questa volta niente vinino, mi affido alla scala quaranta e ad un friulano impertinente: La Roncaia Bianco DOC Eclisse 2005.
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La Roncaia è Fantinel, marchio importante; la bottiglia del nostro duemilacinque invece è un po’ più grezza, più semplice, più vera….più…..più…..più ”furlana”!
Il Friuli di cose di alto livello ne fa molte. Questa forse non è il top ma è però degno rappresentante della intensità delle cantine friulane nel voler esprimere sempre il meglio: un bianco 90% sauvignon 10% picolit, due uve raccolte fra la fine di settembre (sauvignon) e inizio/metà ottobre (picolit). Due uve che fermentano separatamente per venir unite solamente nella primavera entrante: Eclisse.
Picolit è la Regina del Friuli, vitigno autoctono che ha come caratteristica la rarefazione degli acini per singolo grappolo, La Roncaia è invece il prodotto della terra di Nimis (nella foto), un paesino veramente da scoprire nella terra del calcare e dell’Italia che scende piano e dolcemente verso il sacro e insincero confine orientale.
Dieci gradi centigradi la temperatura di assaggio per questo “Eclissi” ed i suoi 13 gradi di alcol, colore giallo intenso con una sfumatura verde non sottile. Naso floreale, consistente ma elegante, note di frutta, pesca e poi vince il picolit. Dolce.
Assaggio con ingresso carico ma composto, persistente e leggermente grezzo, bello nella sua struttura, pungente e immodesto. E’ un duemilacinque ed ancora il suo tocco di acidità è vivace, presente, molto gradevole. Persistente.
Un vino non facile da capire, bello però per la presenza egregia dei suoi sapori a temperatura così bassa. Voglio sentirlo ancora questo Eclisse, voglio sentirlo più giovane, mi interessa sentire quel picolit così presente al naso…..
Calo io, scala quaranta, acc.. mi sono incartato….poco male…prosit
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