Mi è sempre piaciuta la passionalità del David, da quando bevevo il caffè al suo Bar in piazza a Gavinana (questa è però una storia a parte) fino ad ora che vive nella sua enoteca l’ultima ingegnosa avventura della famiglia Magrini. Era da tempo che volevo salutare la congrega del Vinaio, Fabio Lorella ed il David appunto. Forza Viola!
Tempo fa entro nella loro enoteca ed è il David che mi viene incontro “ma l’hai mai sentito codesto costì?” mi giro sullo scaffale c’è Fattoria Aiola in evidenza., io penso “Guarda li, il chianti del Senatore Malagodi!”.
David continua “questo me lo vo a pigliare io….. è da sentire bada”
Due chiacchiere sul nostro comune amore, la Fiorentina, e mi porto via l’Aiola.
C’è tanta gente di oggi e di ieri in questa storia ma quando togli il tappo il vero protagonista diventa Fattoria Aiola Chianti Classico DOCG Riserva 2005.
Per continuare a leggere questo post clicca su Continua.
.
L’Aiola era un bel castello a protezione di Siena, circa cinquecento anni fa i fiorentini se lo bruciano in nome della guerra atavica Firenze-Siena che va in onda anche ora sotto forma di antipatia congenita. Nel novecento entra in campo la famiglia Malagodi ed il Senatore in persona che ne fanno una fattoria modello, i suoi discendenti ancora oggi ci regalano perle di saggezza sotto forma di Chianti Classico ed altri Cru.
Io mi sono appunto gigioneggiato con il loro Chianti Riserva.
Tredici gradi alcolici di vera morbidezza per questo 90% di Sangiovese e 10% di Canaiolo che, per ottenere il titolo di “riserva” appunto, si trattiene due anni in botte di rovere, poi si lascia affinare in bottiglia ed infine arriva in tavola. Anche la mia.
Rubino intenso il colore con ampi e brillanti riflessi viola anticato, note di fiori garbate ma persistenti al naso con un tocco finale di legno ancora bagnato però. Forse dovevo tenerlo ancora in cantina un “cincinino” di più??. Assaggiamolo.
Ingresso armonioso, gentile, un piacevole ritorno di fiore senza immediata carica tanninica, cosa che arriva solo più avanti svelandosi un chianti solo leggermente allappante. Qualche nota di ribes, il legno ritorna sul tocco lontano al palato di acidità. Un vino tutt’altro che “duro” ma comunque un po’ chiuso per un vino che mi suggerisce l’aggettivazione “saporito”.
E’ la armonia di questo assaggio che rendono la Riserva 2005 dell’Aiola una bella esperienza,per questo io adesso devo trovare la Riserva 2004 !
Dalla diatriba brucia-castelli firenze-siena alla storia del grande pensatore e segretario liberale italiano Malagodi fino alla enoteca del Magrini, se ci guardi dentro l’Italia è sempre una storia bellissima ed ogni fiasco di vino ne ha sempre una da raccontare.
Fatevi raccontare una storia, fate un salto all’Aiola.
Ci sono anche coloro che si decorano del nome di liberali...ma che liberali veramente non sono, perchè sono degli egoisti: sono liberali per se e per pochi amici e non capiscono la libertà della massa"
( Sen Giovanni Francesco Malagodi)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Io l'ho conosciuto il sen. Malagodi. E' stato un "padre della patria" per l'economia e la politica del nostro paese nel dopo-guerra, un gigante di conoscenze tecniche e politiche estesissime (tra l'altro, parlava dieci lingue!), ma la sua passione per il vino è stata praticamente un colpo di fulmine per le terre del Chianti.
RispondiEliminaPurtroppo, ora vedo che la tenuta è stata messa in vendita: http://bit.ly/aJN6qd