Fabio è prima un amico poi abbiamo la comune passione per il vino ed il suo mondo, lui fa il giornalista, scrive ed anche bene. Fabio ha un suo blog dove parla di vino, quello è altra cosa però, ci tiene molto, è il suo spazio di libertà, se ti va lo leggi altrimenti te ne puoi andare, lui non cambia la sua linea in base ai click. Questo è mestiere altrui. Fabio fa il giornalista, tiene un suo blog e scrive di vino. Quando mi ha telefonato tempo fa non era solo arrabbiato, la rabbia è scevra da ragionamento, la rabbia è agnostica, Fabio era deluso. L’ultima suo clic sulla tastiera gli aveva procurato una lettera dell’Ordine dei giornalisti, pensava ad un invito al solito convegno oppure una assemblea “ma non l’abbiamo appena fatta.…!”. Non si aspettava una denuncia.
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Leggeva a voce alta Fabio:“L’Ordine dei Giornalisti con prot. 2015896TS ha ricevuto una segnalazione del Collega Terenzio Sestini ….relativamente ad un Tuo articolo pubblicato sul tuo blog………per il quale Ti troveresti in conflitto di interessi essendo i produttori dei vini citati, tuoi amici ….posto che potrebbero concretizzarsi le violazioni degli artt. Legge Professionale del 1963 e delle disposizioni contenute nella Carta dei Doveri del giornalista 8/7/93……..far pervenire tutti i chiarimenti, documenti o mezzi d prova ai fini della valutazione …… per la attribuzione di eventuali provvedimenti disciplinari……”.
Fabio ha molti amici nel mondo del vino, perché quello è un po’ di più del suo lavoro, è il suo mondo. Fabio aveva scritto sul suo blog del vino di alcuni amici, aveva scritto di assaggiarlo, l’aveva scritto sul suo blog ed ora rischiava la professione, per la denuncia di un collega. Una tristezza. Quando a me è scivolata la battuta “Forte quel Terenzio, nell’epoca di Santoro e Fede, il fazioso in conflitto di interessi saresti tu?”, Fabio finalmente ha riso.
Eh già forte quel giornalista Terenzio, giudice e giustiziere di giornalisti sprovveduti, forte quel Terenzio ma di blogging capisce nulla.
Così Fabio si è preso la delusione sotto il braccio ed ha cominciato a scrivere, a buttar giù il testo per l’Ordine dei Giornalisti, si è messo a ragionar con l’avvocato ed a rileggersi sconsolato la sua creatura graffiante e libera: il suo blog.
Qualcuno magari pensa che è forte quel Terenzio che ha dato in braccio al destino la madre di tutte le domande ovvero “può un giornalista fare blogging?” o peggio “chi non è giornalista può scrivere?”; ma io dico no, Terenzio non aspirava a tanto, forse ha pensato solo di giocare un po’ a guardia e ladri ma anche li sbagliava si era sentito giudice, “il ladro è Fabio” ha sentenziato. Un gioco forte, in palio il lavoro di Fabio. Forte questo Terenzio che si è sentito un po’ guardia e molto giudice, modaiolo.
“Fare blog è cosa epocale” ha pensato Fabio, “guarda per un post che parla di vino su un blog cosa può accadere”. L’ho pensato anche io, lo sappiamo tutti. Forte Terenzio che….lo sa?
E’ stato quando Fabio ha capito che il gioco si è rovesciato, quando ha capito proprio quello che il Sestini non aveva capito, che ha vinto. Così Fabio si è giocato la carta della realtà: internet esiste non lo puoi spegnere, il blogging non lo spegni. Neanche tu Terenzio ce la fai.
E’ così che Fabio ha vinto la sua sfida, ha messo tutto dentro un plico, tanta carta, poi l’audizione e la lettera successiva che l’Ordine gli ha mandato diceva “…..archiviare il procedimento nei confronti di Fabio Notabili non sussistendo elementi di fatto e di diritto per l’apertura di un procedimento disciplinare a suo carico…..”
Già perché “il blog in esame non è registrato come testata giornalistica e non è neppure uno strumento di vera e propria informazione, essendo piuttosto una bacheca personale di discussione su argomenti personali e attinenti il mondo del vino”. Non sarà di un tribunale ma la sentenza è storica; gli hanno anche detto che “ha operato in piena trasparenza e…..” e via così in una sequenza di lazzi che un buon giornalista d’epoca indicherebbe con termine “tripudio”.
Forte Fabio che ha preso per mano la sua delusione di giornalista e ne ha fatto un caso giornalistico, forte Fabio che ha fatto dire al suo Ordine che il blog è libero di essere onesto. Forte Fabio per come ha creduto nel suo lavoro. Terenzio? Bravo bischero.
Signor giudice noi siamo quel che siamo
Ma l'ala di un gabbiano può far volar lontano
Signor giudice qui il tempo scorre piano
Ma l'ala di un gabbiano può far volar lontano
Signor giudice qui il tempo scorre piano
Ma noi che l'adoriamo col tempo ci giochiamo
(Roberto Vecchioni)
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Se fosse vero direi che qualcuno in questa storia è chiaramente invidioso.
RispondiEliminaSe fosse vero, e anche se non lo fosse, bisogna prendere atto che in questi anni il mondo dell'informazione sta cambiando e internet rappresenta oggi uno strumento importante e i blogger, tutti i blogger in generale, sono una voca importante, spesso alternativa, a ciò che la carta stampata purtroppo propone.
Alcuni giornalisti, per mantenere le loro posizioni di potere, stanno facendo di tutto per screditare l'informazione della Rete e il dibattito/confronto/scontro tra i due mondi è aperto da tempo. Se non ricordo male già durante lo scorso Vinitaly qualcuno ha organizzato un seminario su questa problematica.
Fabio lo conosco anch'io (Terenzio no), e quindi confermo: quanto raccontato corrisponde al vero.
RispondiEliminaCurioso come anche tra i giornalisti "tradizionali" si sia diffusa una sorta di isteria tipica della plebe più ignorante, e cioè la paura di ciò che non si conosce. Se non conoscono la rete, le sue dinamiche e/o problematiche, non è certo colpa dei bloggers.