Continua la mia ricerca sul sangiovese italico e continua la perlustrazione in terra di Romagna. Questa volta l'assaggio si fregia della "biologicità". Ometto commenti sulla sempre viva discussione di come un vino possa essere biologico ed un altro no e vi rimando, per ora, ad altri per interventi e contromisure.
Non tiro per la giacca in tal tenzone la Galassi Maria Azienda Agricola Biologica, appunto, che risiede la ove la E45 fa la curva su per la collina del Cesenate, al centro della Romagna bella. Trentasei ettari la sua tenuta, di cui sedici a vigneto, due i vini in produzione per un totale di circa dodicimila bottiglie.
Due vini in produzione appunto, un 100% Sangiovese che ha anche la sua Riserva ed un 90% Sangiovese con aggiunta di un 10% di Merlot che è il nostro protagonista di assaggio: Sangiovese di Romagna Paternus 2008 DOC di Galassi Maria.
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Cosa ti aspetti da un sangiovese è cosa sulla quale solo pochi hanno dubbi, su cosa ti aspetti dalla Romagna e dalla sua riscoperta delle proprie potenzialità in fatto di cultura e coltura vitivinicola è cosa che si può verificare positivamente ad ogni assaggio.
Il Paternus è un'altra di queste piacevoli sorprese, è la conferma che dobbiamo scavare di più in certe nostre produzioni di Terroir, smettere di dare per scontato e, pokeristicamente parlando, andare a vedere.
Questo Paternus scende nel bicchiere senza patemi , subito di colore rubino intenso lascia al naso un passaggio leggermente erbaceo, poi note di frutta rossa lineari e di buona fragranza.
All'assaggio è subito molto aperto, di grande morbidezza, quasi delicato, sicuramente ben equilibrato, secco e solo leggermente persistente, tannico sul finale con punta di acidità gradevole anticipano una chiusura decisa.
Sono rimasto molto impressionato dalla morbidezza e dalla eleganza, quest'ultima forse un po' scomposta ma tale è, di questo Paternus, un buon viatico per questa cantina Galassi. Bene, davvero bene.
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Un vino che ho bevoto e che mi ha sorpreso per la sua bevibilità ed eleganza. Un vino squisito ed inoltre un ottimo rapporto qualità/prezzo.
RispondiEliminaGrazie Massimo, del resto lo abbiamo assaggiato insieme.
RispondiEliminaSveliamo allora la verità che il mondo ('azzz) non sa: di assaggi noi ne abbaimo fatti due.
Fra i due assaggi la nostra "scelta" su chi fosse stato il re della tavola è caduta sul Paternus.
Dell'altro non abbiamo avuto gli stessi complimenti vero ? Ne avessi scritto non mi sarei sperticato insomma. Per il gentile pubblico che segue questa dissertazione l'altro vino era un Amarone. Di chi ? Eh eh eh. Una delle dodici milioni di bottiglie !!! A dimostrazione che sono troppe.
A...come è vero. Sarà che le aspettative sono sempre alte quando si stà per bere un amarone ma non è stato sicuramente all'altezza come capita spesso ultimamente. Sarà l'ottimo Paternus, sarà il Franciacorta finale, sarà la bella compagnia, ma mi ero già dimenticato dell'amarone....
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