Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

domenica 27 marzo 2011

IL POKER DEI NON PERVENUTI: QUATTRO COSE NEL WINE WEB CHE NON SONO PROPRIO ANDATE

Di questi quattro assi rimasti senza mazzo ne ho scritto anche io, di queste quattro pepite rivelatesi al massimo bei sassolini di fiume ne ho sperticato anche io. Quattro eventi di cui molto si è scritto, non solo io, che molte aspettative o timori hanno sollevato e poi si sono rivelati, per fortuna o per sfortuna, un mucchietto di polvere o, peggio, un mucchietto di chiacchiere.
Quali ? Vediamoli draculescamente insieme in ordine temporale : l'esperimento Terroir Amarone datato gennaio 2009, a lui il primo "non pervenuto"; il dibattito con sala da sold out "Bere con il sorriso, ovvero elogio della piacevolezza del vino" promosso da Santa Margherita al Vinitaly 2010 dai cui moltissimi buoni propositi si è passati poi al "non pervenuto"; l'abbandono delle blog-scene del giornalista Ziliani, accolto con psico dramma collettivo da tutto il web e poi risoltosi, unico evento positivo della carrellata, con un immediato ritorno, è il web e non Ziliani, in questo caso, il protagonista del "non pervenuto", il lancio del blog Vinino.it, al quale diamo ancora tempo per esprimersi ma che merita un primo bilancio, "non pervenuto". Dilapidatemi se volete ma così la penso io e passo a spiegarmi.
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Tutti questi quattro eventi hanno avuto ampio risalto sul web , questo web miracoloso quasi santo per qualcuno, ma sono quattro eventi che il web magari ha sponsorizzato e che poi, forse anche per ruffianeria o incompetenza ipocrisia o menefreghismo, non ne ha voluto analizzare i risultati! Qui chi fa flop è prima di tutto "il wonderful wine web", il www de noiartri.
Primo asso, quello di cuori. Terroir Amarone è un insuccesso a cui partecipo in prima persona perchè i fondatori me ne hanno dato facoltà di amministratore, per questo è asso di cuori.. Un social network aperto ai cultori di uno dei vini più importanti in Italia, un Social Network con oltre 250 partecipanti che non ha avuto un solo momento di vita vera, non è mai stato social e non è mai stato network. Terroir Amarone è lo specchio della diffidenza dei wine lovers verso la rete, è la dimostrazione che chi segue il vino in Italia oggi lo fa volentieri nel chiuso delle degustazioni autoreferenziali ma non si espone. Zero commenti sui post più scottanti zero interazione da parte dei partecipanti, eppure, i numeri sono li a dimostrarlo, centinaia di ingressi, migliaia di pagine lette ad ogni post. Terroir Amarone, da tutti osannato quando è nato nel 2009, è stato un flop.Forse e fino ad ora.
Santa Margherita è una cantinona, importante e di altissima professionalità . Al Vinitaly 2010 ha deciso di promuovere un convegno con breve degustazione sul mondo del "vinino", operazione di marketing o sincero affetto per una denominazione, quella del vinino appunto, nata nel web? Pareva tutte e due e poteva andare anche bene. Il Convegno, peraltro riuscitissimo non solo per il tutto esaurito in sala , ha visto schierato l'Ufficio Marketing di Santa Margherita con slides e proposte, presentazione di sondaggi e scenari macro e micro sul "vinino" il suo mercato e la sua filosofia. Il finale del convegno è stato un tripudio con Santa Margherita che rilanciava buoni propositi e nuovi appuntamenti, "idee da condividere" e "analisi da fare insieme". Il giorno dopo il convegno era sperticato sul web, clamori e applausi a scena aperta. Due giorni dopo è cominciato il silenzio che dura tutt'ora. Flop o mera operazione di marketing? Bhoooo. Spariti tutti. Asso di denari ovviamente e non pervenuto.
Asso di picche al "web" per il caso di Vino al Vino.
Franco Ziliani con il suo proclama "Vino al Vino si congeda..." nel Luglio 2010 mi ha costretto a tre rivelazioni pubbliche. La prima è che lo Ziliani mi risulta di molto antipatico, la seconda che lo leggevo sempre, la terza è che non mi piaceva per nulla che lui smettesse di scrivere. In occasione del suo congedo tutta la rete si è scossa, sembrava che senza di lui nulla più avesse senso, il web sembrava una canzone di Gino Paoli del periodo introspettivo. Improvvisamente però poche settimane dopo lo Ziliani è ritornato, senza spiegazione alcuna. Ne sono sinceramente felice per lui e per il web maaaa.......questa non l'ho capita! Il Franco Ziliani ora di blog da zero ne ha due, ha aperto pure Le Mille bolle blog.
Ora, sia chiaro, io sono contento che lo Ziliani continui a scrivere sul web e l'ho pure scritto chiaramente ma vorrei sapere da questa rete che si autodefinisce trasparente, aperta, sempre viva: caro wonderful wine web non è che ti diverti troppo a celebrare e poco a discutere? Non pervenuto caro il mio web, autoreferenziale sei, peggio della carta stampata. Muto sei!
Il poker si chiude con l'asso di fiori ovvero un "rivedibile". E' giovane infatti l'apertura sul web del blog "Vinino.it". Apertura acclamata dai più, un blog creato e voluto dal maestro di Internetgourmet, dopo la celebratissima inaugurazione on line il buio è calato su Vinino.it. Passo più lungo della gamba? Tempi non maturi? Aspettiamo il Vinitaly2011 prima di affondare? Tutto quello che volete ma, anche se il Vinino.it è nato sotto Natale 2010, diciamo che, ad oggi, non se ne è notato l'esistenza e il progetto non si vede. Rivedibile ma non pervenuto ugualmente.
Quattro assi e forse anche quattro sassi che mi sono tolto, perchè sono maldestro o maleducato, perchè non mi piace la ostentata riverenza o la cortigianeria di certo wine web, perchè mi piace fare così, perchè sono anche libero, perchè sono un blogger mica un cerimoniere.



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12 commenti:

  1. Grande. Blogger, mica cerimoniere!

    Un caro saluto

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  2. Mi piacciono i post che ci vanno giù secchi anche se credo che vada ascritto alla categoria: "adesso vediamo di scatenare un po' di casino". Per nulla aggiungerei. :-)

    Ciao, Fil.

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  3. Caro Stefano, mi sento più parte attiva che parte in causa e quindi l'intenzione di spiegare perchè non condivido la tua analisi che la montagna abbia partorito il ... vinino nasce da una sincera diversa lettura delle cose e non da sentirsi la coda di paglia (spero).
    1- Dalla degustazione del Vinitaly 2010 è nato il vinino.it. Il buon Angelo Peretti, che è all'origine del concetto e del termine, l'avrebbe magari aperto ugualmente. E' però innegabile che la degustazione (perchè tale era nel programma, anche se poi la quantità e qualità dei partecipanti l'hanno fatta "crescere" a convegno)dello scorso Vinitaly sia stato il momento in cui con forza si è affermata la validità e l'interesse del concetto, nonchè la necessità (parola grossa) di creare uno spazioe di discussione dedicato. Troppo poco, troppo tardi? Forse, però lasciami parafrasare JFK dicendo a chi ha cuore il concetto della piacevolezza del bere vino "non chiederti cosa può fare il vinino per te, chiediti cosa puoi fare tu per il vinino".
    2-Indipendemente da quanto si sia sviluppata la discussione on e off line (che comunque c'è stata), la degustazione di Vinitaly 2010 ha rafforzato nei produttori di vino la convinzione che i vinini (per semplicità uso il termine "ufficiale", sulla sua valutazione rimando alla ricerca ed alla discussione sviluppata l'anno scorso)abbiano la stessa dignità dei vinoni (sempre per utilizzare la terminologia di Angelo Peretti) e quindi la serenità di proseguire su questa strada. Anche qui sorge una domanda: abbiamo intercettato una tendenza oppure abbiamo contribuito a crearla? Ovviamente un po' e un po'. Però credo sia innegabile che la degustazione del 2010 sia stato un momento di forte visibilità e rilancio del concetto vinino. Soprattutto è innegabile che sia stato il momento in cui su questo concetto si è acceso un riflettore che l'ha illuminato anche al di fuori del mondo del web. Magari non c'è una relazione diretta, ma nella riscoperta del lambruso come vino di qualità (anche dalle guide) oppure nel convegno della Strada del vino Lison Pramaggiore per allearsi con la ristorazione del territorio per la valorizzazione dei vini locali (per fare solo due esempi) io un legame lo vedo. A maggior ragione ricordando che nella degustazione c'era un ottimo Lambrusco e che rappresentanti della
    Strada del Vino Lison Pramaggiore erano presenti in sala.
    3-Da parte nostra abbiamo fatto tesoro degli spunti sorti durante la degustazione ed al Vinitaly 2011 presenteremo un nuovo prodotto che, come tutta la gamma Santa Margherita, punta innanzitutto sulla piacevolezza ed organizzeremo venerdì 8 aprile al Vinitaly un convegno sul pinot grigio al mattino ed una degustazione di 7 pinot grigio da tutto il mondo nel pomeriggio. E vero che sono ispirati al 50° anniversario del nostro Pinot Grigio, ma mi chiedo se solo qualche anno fa sarebbe stato possibile inserire appuntamenti di questo tipo, legati a questo varietale, nell'ambito del Vinitaly http://www.vinitaly.it/areaVisitatori/santaMargherita/. Come dice il nostro Brand Ambassador Alberto Ugolini "i tempi del vino non sono i tempi dell'uomo" ed ancora meno quelli dell'uomo digitale, aggiungo io.
    Concludo con la speranza che prima o poi si diffonda la comprensione che un'operazione di marketing nasce dalla passione e dalla competenza. La creazione artificiosa di storie allo scopo di catturare l'attenzione e la benevolenza del pubblico è invece un'altra cosa, che spesso indica scarse competenza e va chiamata con un altro nome. Quale lo lascio scegliere a te.
    Mi scuso per la lunghezza del commento e spero riusciremo a trovare il tempo non solo di salutarci, ma anche di scambiare qualche battuta a Verona.
    Lorenzo Biscontin.
    Direttore Marketing - Santa Margherita Gruppo Vinicolo.

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  4. Fammi capire, Stefano: mi stai chiedendo l'euivalente fumettistico delle famose "3 S" dei fumetti di successo degli anni '50 e '60? :-D
    Seriamente: non entro nel merito degli altri assi, a me interessa solo il primo.
    Da un punto di vista sperimentale, è stato un successo: ha dimostrato una volta di più, e al di la' di ogni ragionevole dubbio, che il 98% dei wine lovers del web sono lurkers. Gente che legge ma non scrive, non commenta, non interviene, non si scopre, "non osa", non si esprime. Cazzeggia su Twitter e FB, ma di pensieri "propri", manco a parlarne. Qualcuno più ottimista e dalla mentalità più internazionale della mia (forse perchè è nato all'estero :-D ) pensava che fosse possibile replicare anche in Italia una formula che negli USA funziona, quella del social network "verticale" o "dedicato". Macchè. I social media, amici cari, sono dei succhia-energie spaventosi. Chi ha detto che sono gratis? COSTANO un botto, in termini di TEMPO personale dedicato e competenze (e anche di hosting). Perciò, come tutte le botteghe, o rendono qualcosa, o altrimenti si chiudono, si abbandonano, su trasferiscono. Se devo fare la missionaria vado in Africa, come meditavo di fare a vent'anni; sul web, sappiatelo, sono una spietata e cinica mercenaria. Lavoro per me e per chi mi paga. Pensavamo che avere uno strumento così potente avrebbe motivato aziende della Valpolicella e Consorzio a fare qualcosa per sfruttarlo: illusione! Non sanno nemmeno cos'è, come si usa, a cosa serve.
    E allora? allora che si arrangino. Il periodo demo è scaduto, se non interessa ce ne faremo una ragione. Come consulenti, abbiamo fatto un'esperienza che arricchisce il nostro bagaglio di competenze.
    Wine lovers, lettori vari & assortiti, aziende e chi per esse hanno perso l'ennesima occasione di fare un salto di qualità. Contenti loro.

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  5. Caro Stefano, sull'asso di denari c'è scritto "non val saper chi ha fortuna contra" quindi non vorrei che si fosse perso il commento che ho inviato domenica sera dal Pro Wein, in cui spiegavo perchè non condivido la tua analisi che la montagna ha partorito il .... vinino. Se mi confermi che non è arrivato, lo riscrivo volentieri. Ciao.

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  6. Ciao Lorenzo, no, quel commento qui non è mai arrivato e faresti molto molto molto male a pensare diversamente perchè non avresti capito nulla di chi scrive qui.i
    Credo sia indispensabile, adesso più che mai e dopo contanto annuncio, che tu lo pubblichi.
    Un salutone.

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  7. Su Terroir Amarone c'è una cosa da dire ( che in parte ha illustato Elisabetta). E' stata un'iniziatova partita molto bene "sulla carta", che però non è mai stata sostenuta da una visibilità esterna con eventi o interventi attivi ( degustazioni, visite) dei produttori - che avrebbero dovuto essere quelli più interessati ad allargare il contatto con il mondo degli appassionati dell' Amarone. Francamente, poi, da mesi gli interventi erano solo tuoi ( vengo a sapere ora che gli amici di Fermenti Digitali, i Founders, ti avevano passato la mano). Che si fa allora? Siccome non se ne guadagna nulla se non un grande dispendio di tempo lo chiuderete?
    Sugli altri sassolini nelle tue scarpe, Stefano, padrone di toglierteli, ma a me non paiono assolutamente cose sulle quali piantare una discussione. Santa Margherita al Vinitaly dello scorso anno ha organizzato un convegno interessante, positivo e Angelo Peretti ha ufficialmente aperto il Blog Vinino.it. Dove sta il problema? Su Franco Ziliani, poi, non capisco davvero che cosa tu debba rimproverare al mondo dei blogger e della rete. Se n'è parlato: c'è chi l'ha vista come "la solita Zilianata" e c'è chi ha invece pensato che per qualche mese il buon Franco avesse dovuto affrontare problemi personali, magari di salute. Se è tornato a scrivere che dovevamo fare, stracciarci le vesti? Suvvia, Stefano, sì sei un blogger e non un cerimoniere, ma davvero questo post sembra cercare pretesti per una polemica di poco costrutto.
    Con amicizia
    MG

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  8. Ho ritrovato fra lo SPAM il commento di Lorenzo Biscontin Direttore Marketing di Santa Margherita, ve lo segnalo più sopra datato 27 marzo. In tutti i casi lo ricopio anche qui sotto così vi sia più facile la lettura. Non perdetevelo.

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  9. Lorenzo Biscontin - Direttore Marketing Santa Margherita Gruppo Vinicolo ha detto...
    Caro Stefano, mi sento più parte attiva che parte in causa e quindi l'intenzione di spiegare perchè non condivido la tua analisi che la montagna abbia partorito il ... vinino nasce da una sincera diversa lettura delle cose e non da sentirsi la coda di paglia (spero).
    1- Dalla degustazione del Vinitaly 2010 è nato il vinino.it. Il buon Angelo Peretti, che è all'origine del concetto e del termine, l'avrebbe magari aperto ugualmente. E' però innegabile che la degustazione (perchè tale era nel programma, anche se poi la quantità e qualità dei partecipanti l'hanno fatta "crescere" a convegno)dello scorso Vinitaly sia stato il momento in cui con forza si è affermata la validità e l'interesse del concetto, nonchè la necessità (parola grossa) di creare uno spazioe di discussione dedicato. Troppo poco, troppo tardi? Forse, però lasciami parafrasare JFK dicendo a chi ha cuore il concetto della piacevolezza del bere vino "non chiederti cosa può fare il vinino per te, chiediti cosa puoi fare tu per il vinino".
    2-Indipendemente da quanto si sia sviluppata la discussione on e off line (che comunque c'è stata), la degustazione di Vinitaly 2010 ha rafforzato nei produttori di vino la convinzione che i vinini (per semplicità uso il termine "ufficiale", sulla sua valutazione rimando alla ricerca ed alla discussione sviluppata l'anno scorso)abbiano la stessa dignità dei vinoni (sempre per utilizzare la terminologia di Angelo Peretti) e quindi la serenità di proseguire su questa strada. Anche qui sorge una domanda: abbiamo intercettato una tendenza oppure abbiamo contribuito a crearla? Ovviamente un po' e un po'. Però credo sia innegabile che la degustazione del 2010 sia stato un momento di forte visibilità e rilancio del concetto vinino. Soprattutto è innegabile che sia stato il momento in cui su questo concetto si è acceso un riflettore che l'ha illuminato anche al di fuori del mondo del web. Magari non c'è una relazione diretta, ma nella riscoperta del lambruso come vino di qualità (anche dalle guide) oppure nel convegno della Strada del vino Lison Pramaggiore per allearsi con la ristorazione del territorio per la valorizzazione dei vini locali (per fare solo due esempi) io un legame lo vedo. A maggior ragione ricordando che nella degustazione c'era un ottimo Lambrusco e che rappresentanti della
    Strada del Vino Lison Pramaggiore erano presenti in sala.
    3-Da parte nostra abbiamo fatto tesoro degli spunti sorti durante la degustazione ed al Vinitaly 2011 presenteremo un nuovo prodotto che, come tutta la gamma Santa Margherita, punta innanzitutto sulla piacevolezza ed organizzeremo venerdì 8 aprile al Vinitaly un convegno sul pinot grigio al mattino ed una degustazione di 7 pinot grigio da tutto il mondo nel pomeriggio. E vero che sono ispirati al 50° anniversario del nostro Pinot Grigio, ma mi chiedo se solo qualche anno fa sarebbe stato possibile inserire appuntamenti di questo tipo, legati a questo varietale, nell'ambito del Vinitaly http://www.vinitaly.it/areaVisitatori/santaMargherita/. Come dice il nostro Brand Ambassador Alberto Ugolini "i tempi del vino non sono i tempi dell'uomo" ed ancora meno quelli dell'uomo digitale, aggiungo io.
    Concludo con la speranza che prima o poi si diffonda la comprensione che un'operazione di marketing nasce dalla passione e dalla competenza. La creazione artificiosa di storie allo scopo di catturare l'attenzione e la benevolenza del pubblico è invece un'altra cosa, che spesso indica scarse competenza e va chiamata con un altro nome. Quale lo lascio scegliere a te.
    Mi scuso per la lunghezza del commento e spero riusciremo a trovare il tempo non solo di salutarci, ma anche di scambiare qualche battuta a Verona.
    Lorenzo Biscontin.
    Direttore Marketing - Santa Margherita Gruppo Vinicolo

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  10. MI sento agli antipodi solo da Maria Grazia e quindi replico:
    TERROIR AMARONE - sul fatto che "Francamente, poi, da mesi gli interventi erano solo tuoi", parliamoci chiaro, sei un autorevole blogger se non ti piaceva cosa e come scrivevo su T.A.(ma anche se ti piaceva) prendevi su la tastiera e ci facevi un bel post anche tu su quel Terroir Amarone ,la caratteristica di quel Social Network è che ognuno può scriverci su un post quando vuole.

    Sul pezzo dove dici che dice "questo post sembra cercare pretesti per una polemica di poco costrutto". Bhe hai torto su tutta la linea. Certo io non sono tipo da post edulcorati con bottiglie sempre squisite inserite in paesaggi di fiori di campagna e musica jazz, ma il fatto che questo post sia servito moltissimo è dato, ad esempio, dai commenti di Lizzy e di Biscontin oltre che dalle centinaia di persone (tantissime davvero) che sono venute a leggerlo.
    L'analisi di Lizzy è chiara ed è un disegno del presente molto istruttivo.
    Il pezzo di Biscontin ha una capacità di approfondimento e una serie di riflessioni che meriterebbero un convegno a se, non un post dello spennacchiato Stefano Il Nero. Prova a darti una risposta al tema che introduce Lorenzo sul vinino "abbiamo intercettato una tendenza oppure abbiamo contribuito a crearla?".

    Questo post, partendo da quattro flop del web, arrivava al mondo blogger. Questo post però non era però assolutamente contro quei blogger che sul web si spendono, che si mettono in discussione, gente che non sta ferma a guardare (vogliamo parlare delle battaglie di Peretti per cambiare il Vinitaly o di Ziliani per Montalcino?). Io apprezzo il lavoro e la combattività di Ziliani, mi piace molto lo stile di Angelo Peretti.
    Questo post era contro un certo web blogger per cui post come il mio sono sempre e solo "polemica".
    Ho scritto un post su Terroir Amarone ieri che parla di questo post e ho scritto:

    "... Il vero obiettivo di quel post...era certo mondo wine blog autoreferenziale e "pulito", quel mondo sempre pronto a celebrare e molto molto meno a discutere ....Esiste eccome un mondo wine blog esteta, vittima delle proprie altissime competenze di riconoscimento organolettiche, prono alla numerosità dei bicchieri o del numero di chioccioline, e per questo incline al "tutto va ben madama la marchesa", amico di un web silenzioso al massimo frusciante e del suo autocompiacimento."

    Biscontin dice, ed io sinceramente applaudo vistosamente, "....la creazione artificiosa di storie allo scopo di catturare l'attenzione e la benevolenza del pubblico è invece un'altra cosa, che spesso indica scarse competenza e va chiamata con un altro nome. Quale lo lascio scegliere a te."
    Grande Lorenzo, certo, basta leggere il suo blog per sapere che è un grande professionista, ma questo tema in un mondo come il vino è centrale, è la differenza fra raccontare favole e fare buoni prodotti.

    Per quanto riguarda Ziliani io non l'ho presa come una "zilianata" la sua cosa della scorsa estate ma molto seriamente e per questo mi sono permesso di scriverne. Nessuno gli ha mai chiesto nulla, io l'ho fatto. Se sono le celebrazioni e non le polemiche quelle che interessano certo web perchè solo le celebrazioni per l'abbandono di Ziliani e non per il rientro? Erano più logiche le seconde, a meno che sotto sotto a qualcuno facesse piacere che...... .

    Per via che era un post senza costrutto.

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  11. Cari tutti, sono anni che mi barcameno nella realizzazione di progetti web più e meno riusciti e vi garantisco che attrarre persone su un progetto a cui noi inevitabilmente crediamo e diamo iniziamente sempre un valore maggiore di quel che ha (è umano), è una delle cose più difficili che si possano ottenere in rete. La gente vaga, è terribilmente pigra ed ha sempre bisogno di un buon motivo per fare qualcosa. Quindi se di fallimento di Terroir Amarone volete parlare - secondo me non lo è - dovete ricercarlo in due aspetti:

    1) la concorrenza dell'offerta esterna, sia dei social di settore che, soprattutto, dei social generalisti (fb e twitter in primis)

    2) la mancata offerta di qualcosa di unico che coinvolgesse il target di riferimento

    Poi naturalmente c'è anche una componente di pigrizia da parte dei potenziali partecipanti a questo progetto ma la considererei senz'altro una questione di marginale rilievo.

    Un caro saluto e in bocca al lupo.


    Fil.

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  12. Per fortuna, caro Stefano, questo social web world permette la libera espressione delle proprie opinioni. E tali restano quelle da me espresse e cioè che i 4 assi da te definiti come fop del web, in realtà non lo siano. O meglio, il primo ne avrebbe le caratteristiche ed ho tentato di analizzarne alcune possibili cause, a mio modo di vedere non riconducibili al solo silenzio degi utenti. Mi pare incontrovertibile il fatto che Terroir Amarone, partito con le migliori intenzioni, non sia stato sostenuto da iniziative di supporto e proposte attive che avrebbero dovuto essere stimolate dai fondatori che scopro oggi non più interessati a continuarne la gestione. Certo, se mi iscrivo al club dei Vinelovers dell' Amarone e poi non partecipo alle discussioni, la responsabilità è un po' anche mia se si arriva alla calma piatta. Un po' soltanto, però. Chè non mi permetto di intervenire con critiche e puntualizzazioni su un vino e un territorio che non conosco bene.
    Hai ragione, Stefano, siamo agli antipodi: a me piace vedere il bicchiere mezzo pieno, valorizzare il bello e il buono di questo benedetto mondo del vino, senza per questo mancare di capacità critica al momento opportuno. Ognuno ha il proprio stile e questo mondo è bello proprio per questo.
    Saluti

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Prima di scrivere il post ricordate: "Per prima cosa dovete avere ben chiari i fatti; così potrete distorcerli come vi pare." (Mark Twain)