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sociaListi e socialisti |
Prendi una non-idea , ovvero far votare un vino con un click via internet ,
mettici un nome di una idiozia favolosa frutto di troppa televisione poco realismo e zero rispetto,
appioppaci un marchio conosciuto ma falsificato il giusto per non venir denunciati a piede sciolto ed ecco il nuovo evento della rete:
sociaList.
Loro, i creatori della cosa, detengono un nome ed allora una serie di blogger,
per fortuna non sempre convinti sintomo che c'è ancora del cervello in giro, tributano una serie di post a volte osannanti.
I creatori di tanta ideona para-politica, paravitivinicola, para-metteteneunoavostrafantasia, leggo
qui e
qui essere
Marco Monaci ed
Andrea Gori e questi ci comunicano : "
A partire dal 23 Maggio fino al 30, gli appassionati di vino e di web potranno visitare il sito di #sociaList, votare il loro vino preferito tra quelli scelti dai blogger e produttori che hanno partecipato al progetto, e decidere quali saranno i vini che entreranno a far parte della nuova carta dei vini della Locanda del Glicine".
Wow !! Wow ??? Oggi su questo blog non si parla di vino, bando alle cose serie oggi si parla di bischerate, tanto per parlare come a casa del Gori.
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Andate sul sito dei tovarishList e votate per un vino che non avete magari mai neanche visto o del quale non sospettavate nemmeno l'esistenza e la Locanda del Glicine ve lo mette nel Menù alla faccia dello chef e del sommelier. Questo però è il minimo anche perchè internet abitua a queste prese di posizione al buio, diversamente non si può, è il modo migliore che la rete ha di far apprezzare la compagnia fisica di un amico e di una bottiglia: il bicchiere sulla tavola proprio grazie ai social-network diventa una esperienza inestimabile.
Il contorno di questa iniziativa è la cosa veramente deprecabile.
Il simbolo di questa iniziativa è infatti la distorsione del vecchio simbolo del Socialismo Europeo ed attuale simbolo della Internazionale Socialista, al posto della rosa, nel pugno, è stata messo un bicchiere di vino! La quantità di quelli che si sono girati nella tomba è proporzionale a quella dei vivi ai quali a vedere cotanto scempio di umanità è girato ben altro.
Usare il termine, pur "ritoccato" di socialista poi ! Ieri era Eduard Bernstein contro Marx & Co; si dicevano socialisti gli italiani Gaetano Salvemini, Carlo Rosselli, Ernesto Rossi, Berneri, più recentemente piaccia o no Bobbio; recentissimi Tony Blair e Schroder, un po' di nomi di casa, Nenni, Saragat, Pertini, Longo, Craxi, Pannella e, a modo suo, Berlinguer. Mille idee di socialismo, forse anche troppe e qualche deviazione terribile (il nazionalsocialismo ed il socialismo reale). Storia di popoli, storia spesso difficile, storia lunghissima da raccontare, storie ed idee che magari non mi appartengono ma che io difendo lo stesso ed adesso da questi webreferandari trash perchè quella è comunque una cosa seria.
Arrivano questi qui e scimmiottano socialismo e relativo simbolismo facendoci un concorsino pure senza premi e vogliono i "complimenti per la trasmissione??". Ma fatemi un piacere.
Indignazione politica? Certo che no! Prima di tutto indignazione per il dis-gusto perpetrato da esperti del gusto e poi marcare del vino con simbolo e denominazione politica è proprio deviante. Ci si potrebbe anche far sopra quattro risate, ve li vedete i degustatori? "Questo barolo, decisamente fascistone al naso, si rivela pidielle o pd al primo assaggio (differenza labile difficile la distinzione) con un finale dipietrista (acidino)".
C'è di più, la sintesi finale è ben altra
Chi si lamenta del fatto che il mondo dei produttori del vitivinicolo non si affida ad internet, ai new-media , al web-marketing si guardi questo "progetto", così lo chiamano i sociaListi (ma progetto de che ??) , si guardi poi quanta di questo net-trash c'è in giro. La rete squalifica se stessa perpetrando effetti speciali che si rivelano effetti subnormali, povero vino costretto a sopportare tutti questi esperti di marketing !!!
Una iniziativa come questa dei compagnoList, pur nascendo da una non-idea, che effetto, che mercato, che ampiezza avrebbe avuto se fosse stata gestita più seriamente?
Fidel Castro al fin della giustificazione del suo operato un giorno disse "Il crollo del socialismo in alcuni paesi non significa che abbia fallito: ha perso una battaglia". Oppure ha incontrato dei sociaListi.
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