Ci fai la corte ogni volta che vai giù a trovare le tue bottiglie, ce ne sono un tot di queste che ci metti la mano sopra ogni volta e poi pensi "no questa volta no..la prossima volta la apro ...si ... la prossima..." . Ci giri intorno fino alla sera che decidi di "portarla su" oppure ti sbagli e la porti su al posto di un'altra, stramaledici di aver dimenticato gli occhiali, poi dai la colpa al fato "cinico e baro" e la apri.
E' questo il miglior sistema di invecchiamento del vino: la titubanza e l'affetto possessivo del wine lover.
Io ero molto affezionato a questo 2007 dell'Ornellaia, questo blend, a me già ben noto nella versione 2008, denominato Le Volte. Poi ho dimenticato gli occhiali e.......
domenica 25 settembre 2011
mercoledì 21 settembre 2011
PODERE 414: IL MORELLINO DEL RUGBISTA
"...è stato il piu' grande bagno di sensazioni positive che abbia mai avuto: un mix di agonismo, adrenalina, passione e chi più ne ha più ne metta... non ho più trovato uno sport anche lontanamente simile o
paragonabile"...questa frase è di Simone Castelli che parla del suo sport, perchè Simone Castelli è un rugbista, ha giocato nel Rugby Grosseto, ha calcato le scene della mitica, indomabile , durissima Serie C; ha dentro se la passione di un rugbista.
Simone con quella passione ci fa anche il vino, il suo morellino.
In questa stagione di RWC2011 è' passato da queste parti all'assaggio il 2008 Morellino di Scansano DOCG della cantina di Simone : Podere 414
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Simone con quella passione ci fa anche il vino, il suo morellino.
In questa stagione di RWC2011 è' passato da queste parti all'assaggio il 2008 Morellino di Scansano DOCG della cantina di Simone : Podere 414
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giovedì 15 settembre 2011
PINOT GRIGI DI SANTA MARGHERITA : AVERNE 50 E NON SENTIRLI
Santa Margherita ha dedicato tutto questo 2011 a festeggiare i 50 anni del pinot grigio, non vado matto per i compleanni e tanto meno per il mio ma così è tutta un'altra storia. Cito testuale: "Nel 1960 gli enologi di Santa Margherita ebbero la felice intuizione di vinificare in bianco le uve ramate del Pinot Grigio. Nacque così nel 1961 un vino innovativo che, con le sue caratteristiche di fresca fragranza dei profumi e versatilità del gusto, rappresentò una vera rivoluzione per l'enologia italiana."
Le celebrazioni di Santa Margherita durano dal grande evento d'aprile del vino, Stefano Il Nero festeggia con un paso doble, doppio assaggio perfettamente sincronizzato. In tavola Pinot Grigio Impronta del Fondatore Alto Adige DOC 2010 e Pinot Grigio Valdadige DOC entrambi da Santa Margherita.
domenica 11 settembre 2011
SERPRINO DOC DI COLLE MATTARA, LA STRADA E' BUONA
Ogni estate ci casco con l'assaggio di un serprino, anche questa, a dimostrazione che spesso tutto cambia anche se nulla cambia, mi ficco nella consuetudine ma questa volta mi "appoggio" appena sotto il Monte della Madonna: Azienda Vitivinicola Colle Mattara.
Una battuta prima però: il perchè tutti chiamano prosecco anche il serprino che spesso si trova sulle tavole, anche padovane, è una quisquilia che costa alla economia dei Colli Euganei qualche soldino e moltissimo prestigio. Inutile avere delle DOC se poi il territorio ha come strategia l'appoggiarsi ad altra denominazione perchè questo banalmente significa non avere un marketing di territorio (quindi non avere territorio). Con questo piglio inizio, in punta di piedi, a parlar di Colli Euganei e mi fermo qui, ci ritorneremo su questa cosa.
L'assaggio è, appunto, una delle diecimila bottiglie di Colli Euganei Serprino DOC di Colle Mattara
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.
Ripeto quanto ho già scritto qui citando il disciplinare del serprino : "Il vino «Colli Euganei» con la menzione tradizionale «Serprino» deve essere ottenuto dalle uve della varietà Prosecco; possono concorrere le uve di altri vitigni a frutto di colore analogo non aromatici, purché raccomandati o autorizzati nella provincia di Padova, presenti nei vigneti, in ambito aziendale, in misura non superiore al 10% del totale delle viti..."
C'è di che andarne orgogliosi.
Quello di Colle Mattara è un serprino pieno, per nulla sfuggente, presente al naso al palato con uguale intensità, equilibrato? Meglio dire, coerentemente aggressivo.
Giallo scarico il colore tende al bianco, un naso pieno di frutta (mela) molto acerba ed uno spunto leggermente difettoso sul finale.
Un palato di buona persistenza con piacevole lunghezza della beva e lunga percezione del tocco amarognolo finale, tondone ma non grossolano con aroma persistente ma non invadente. Non elegante, gradevole. Una storia a metà.
Si può dare di più? Bhe forse si anche perchè questo serprino è sulla buona strada, bisogna crederci.
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Una battuta prima però: il perchè tutti chiamano prosecco anche il serprino che spesso si trova sulle tavole, anche padovane, è una quisquilia che costa alla economia dei Colli Euganei qualche soldino e moltissimo prestigio. Inutile avere delle DOC se poi il territorio ha come strategia l'appoggiarsi ad altra denominazione perchè questo banalmente significa non avere un marketing di territorio (quindi non avere territorio). Con questo piglio inizio, in punta di piedi, a parlar di Colli Euganei e mi fermo qui, ci ritorneremo su questa cosa.
L'assaggio è, appunto, una delle diecimila bottiglie di Colli Euganei Serprino DOC di Colle Mattara
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Ripeto quanto ho già scritto qui citando il disciplinare del serprino : "Il vino «Colli Euganei» con la menzione tradizionale «Serprino» deve essere ottenuto dalle uve della varietà Prosecco; possono concorrere le uve di altri vitigni a frutto di colore analogo non aromatici, purché raccomandati o autorizzati nella provincia di Padova, presenti nei vigneti, in ambito aziendale, in misura non superiore al 10% del totale delle viti..."
C'è di che andarne orgogliosi.
Quello di Colle Mattara è un serprino pieno, per nulla sfuggente, presente al naso al palato con uguale intensità, equilibrato? Meglio dire, coerentemente aggressivo.
Giallo scarico il colore tende al bianco, un naso pieno di frutta (mela) molto acerba ed uno spunto leggermente difettoso sul finale.
Un palato di buona persistenza con piacevole lunghezza della beva e lunga percezione del tocco amarognolo finale, tondone ma non grossolano con aroma persistente ma non invadente. Non elegante, gradevole. Una storia a metà.
Si può dare di più? Bhe forse si anche perchè questo serprino è sulla buona strada, bisogna crederci.
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mercoledì 7 settembre 2011
LA SOLITUDINE DEL WINE BLOGGER: CRISI, PAUSE E RIFLESSIONI OFF LINE
Struggente ma simpatico, amorevole ma consueto. Tutto bello per carità ma forse sarebbe il caso di farsi qualche domanda in più, lo dico a Franco Ziliani perchè lo spunto per questo post arriva da lui.
Partiamo dall'inizio. Angelo Peretti, guru di Internetgourmet, uno dei miei blog assolutamente preferiti, ha dato forfait ...per adesso. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Maria Grazia Melegari di Soavemente, le loro dichiarazione di stop qui e qui.
Franco Ziliani in un suo recente post si cimenta allora nel classico della rete degli ultimi tempi, un "...nun me lassà" invocato così con tre "vi capisco" ed un appello. I tre vi capisco girano intorno a, sintetizzo senza pretese di gran prosa, "capisco la nausea da wine blog e la voglia di riflessione", "capisco il blogging possa stritolare l'autore", "capisco però anche che la scrittura è una amica fedele", la conclusione è "tornate alla scrittura pubblica".
Nel suo post di annuncio della pausa di riflessione Angelo Peretti scrive però, peraltro ripreso anche dall'autorevole Ziliani, "....una pausa di riflessione. Per pensare, per rivedere il mio rapporto con il vino e con il suo mondo e con il mio ruolo nel mondo".
Peretti ha sicuramente i suoi motivi per scrivere così, io non ho abbastanza dimestichezza con il maestro del vinino per leggergli nel cuore, ma una cosa mi ha colpito del suo scritto, una cosa che, forse per effetto di un suo maggior coinvolgimento emotivo, pare sia sfuggita a Ziliani. Mi riferisco alle parole "rapporto" e "ruolo"
.
Le cose nel mondo del wine blog sono in breve tempo cambiate radicalmente, talmente tanto che è praticamente impossibile elencare il tutto in un solo post. Dirò due cose che ritengo siano più lampanti: la solitudine del blogger e la solitudine della Opinione, quella con la maiuscola, per intenderci.
La professionalizzazione dei blogger del vino, di cui ho parlato molte volte, ha riversato sul "mercato" del vino molte nuove figure, spesso discutibili. La cosa ha generato la progressiva scomparsa del dialogo sui blog, laddove si contemplavano 50/60 commenti per ogni post, spesso blogger che si parlavano fra di loro, oggi bisogna togliere gli zeri. La gente legge sicuramente di più ma i blogger non si parlano più autenticamente, spesso non si parlano per niente: ecco la solitudine del wine blogger.
La moltiplicazione dei messaggi professionali sulla rete, sui blog ma anche sui social network, twitter è inguardabile sommerso da centinaia di messaggini promozionali, ha abbassato i livelli qualitativi degli interventi, le discussioni sono scomparse perchè non si discute per non rovinare l'orticello altrui sperando poi facciano lo stesso con te. Molti "blogger" sono in rete per contare i click sul proprio blog o su quello della cantina per la quale lavorano, i contenuti sono scaduti in maniera pesante, le vere opinioni sono rare: la solitudine delle Opinioni.
Moltissimi blog autorevoli, sicuramente i migliori qualitativamente, sono andati progressivamente in crisi: c'è chi scrive con il contagocce, chi scrive in inglese, chi declama sfoghi, chi ha aggiunto al vino dell'altro su cui scrivere, chi ha accettato la sfida ed ha raddoppiato, chi ha chiuso.
Forse è il caso di chiedersi perchè tutte queste "crisi", perchè anche oggi un altro blogger, anche lui ha già avuto la sua crisi, sta li a chiedersi come mai non si riesce ad intercettare i "messaggi dal basso".
Le due righe di Peretti nascondono una riflessione profonda ed interessante, "rapporto" e "ruolo" sono le due parole che usa. Analizzare questo passaggio, questa nuovo rapporto con il vino e ruolo nel mondo del vino e trovarvi un posizionamento diverso rispetto al presente significa fare il passo avanti che manca alla maturazione del wine blogging. Anche questo modestissimo blog ha deciso di rilanciare, perchè anche qui c'è consapevolezza che bisogna fare un passo avanti; il rapporto.... il ruolo..... qui io ho scelto di rilanciare ma non vuol dire che io abbia visto luce, io ho dovuto accendere la torcia.
Non mi associo quindi al "non me lassà", dico solo che, se avanza un giorno da passare sul Lago di Garda e, con una bottiglia di Bardolino, un calice di Franciacorta ed un goccio di Recioto, questi blogger si vogliono trovare a parlare di questo passo avanti, lasciando da parte antipatie e rivalità, si vogliono trovare anche solo per crescere personalmente o per il gusto bloggeriano di condividere davvero, se si trovano per parlare di questo nuovo "rapporto" e nuovo "ruolo", se questi blogger sono capaci di uccidere la solitudine del blogger e trovarsi per ragionare, per favore fatemi sapere. Grazie
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Partiamo dall'inizio. Angelo Peretti, guru di Internetgourmet, uno dei miei blog assolutamente preferiti, ha dato forfait ...per adesso. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Maria Grazia Melegari di Soavemente, le loro dichiarazione di stop qui e qui.
Franco Ziliani in un suo recente post si cimenta allora nel classico della rete degli ultimi tempi, un "...nun me lassà" invocato così con tre "vi capisco" ed un appello. I tre vi capisco girano intorno a, sintetizzo senza pretese di gran prosa, "capisco la nausea da wine blog e la voglia di riflessione", "capisco il blogging possa stritolare l'autore", "capisco però anche che la scrittura è una amica fedele", la conclusione è "tornate alla scrittura pubblica".
Nel suo post di annuncio della pausa di riflessione Angelo Peretti scrive però, peraltro ripreso anche dall'autorevole Ziliani, "....una pausa di riflessione. Per pensare, per rivedere il mio rapporto con il vino e con il suo mondo e con il mio ruolo nel mondo".
Peretti ha sicuramente i suoi motivi per scrivere così, io non ho abbastanza dimestichezza con il maestro del vinino per leggergli nel cuore, ma una cosa mi ha colpito del suo scritto, una cosa che, forse per effetto di un suo maggior coinvolgimento emotivo, pare sia sfuggita a Ziliani. Mi riferisco alle parole "rapporto" e "ruolo"
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Le cose nel mondo del wine blog sono in breve tempo cambiate radicalmente, talmente tanto che è praticamente impossibile elencare il tutto in un solo post. Dirò due cose che ritengo siano più lampanti: la solitudine del blogger e la solitudine della Opinione, quella con la maiuscola, per intenderci.
La professionalizzazione dei blogger del vino, di cui ho parlato molte volte, ha riversato sul "mercato" del vino molte nuove figure, spesso discutibili. La cosa ha generato la progressiva scomparsa del dialogo sui blog, laddove si contemplavano 50/60 commenti per ogni post, spesso blogger che si parlavano fra di loro, oggi bisogna togliere gli zeri. La gente legge sicuramente di più ma i blogger non si parlano più autenticamente, spesso non si parlano per niente: ecco la solitudine del wine blogger.
La moltiplicazione dei messaggi professionali sulla rete, sui blog ma anche sui social network, twitter è inguardabile sommerso da centinaia di messaggini promozionali, ha abbassato i livelli qualitativi degli interventi, le discussioni sono scomparse perchè non si discute per non rovinare l'orticello altrui sperando poi facciano lo stesso con te. Molti "blogger" sono in rete per contare i click sul proprio blog o su quello della cantina per la quale lavorano, i contenuti sono scaduti in maniera pesante, le vere opinioni sono rare: la solitudine delle Opinioni.
Moltissimi blog autorevoli, sicuramente i migliori qualitativamente, sono andati progressivamente in crisi: c'è chi scrive con il contagocce, chi scrive in inglese, chi declama sfoghi, chi ha aggiunto al vino dell'altro su cui scrivere, chi ha accettato la sfida ed ha raddoppiato, chi ha chiuso.
Forse è il caso di chiedersi perchè tutte queste "crisi", perchè anche oggi un altro blogger, anche lui ha già avuto la sua crisi, sta li a chiedersi come mai non si riesce ad intercettare i "messaggi dal basso".
Le due righe di Peretti nascondono una riflessione profonda ed interessante, "rapporto" e "ruolo" sono le due parole che usa. Analizzare questo passaggio, questa nuovo rapporto con il vino e ruolo nel mondo del vino e trovarvi un posizionamento diverso rispetto al presente significa fare il passo avanti che manca alla maturazione del wine blogging. Anche questo modestissimo blog ha deciso di rilanciare, perchè anche qui c'è consapevolezza che bisogna fare un passo avanti; il rapporto.... il ruolo..... qui io ho scelto di rilanciare ma non vuol dire che io abbia visto luce, io ho dovuto accendere la torcia.
Non mi associo quindi al "non me lassà", dico solo che, se avanza un giorno da passare sul Lago di Garda e, con una bottiglia di Bardolino, un calice di Franciacorta ed un goccio di Recioto, questi blogger si vogliono trovare a parlare di questo passo avanti, lasciando da parte antipatie e rivalità, si vogliono trovare anche solo per crescere personalmente o per il gusto bloggeriano di condividere davvero, se si trovano per parlare di questo nuovo "rapporto" e nuovo "ruolo", se questi blogger sono capaci di uccidere la solitudine del blogger e trovarsi per ragionare, per favore fatemi sapere. Grazie
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giovedì 1 settembre 2011
"STEFANO IL NERO" CAMBIA: ECCO COME QUANDO E PERCHE'
Eccoci ancora qui ma questa volta non è come le altre, questa volta questo blog parla di questo blog.
Il percorso fatto fino ad oggi attraverso le migliaia di righe di "Stefano Il Nero" è stato, per chi scrive, molto positivo, bello ed avvincente mi auguro lo sia stato anche per voi che pazientemente avete seguito le mie eno-peripezie in punta di mouse. Ora però è tempo di dare una scossa alla impostazione di questo blog, dargli qualche formula nuova, insomma dimostrare che il tempo non è passato per nulla e qualcosa, da queste parti, si è pure imparato.
Una cosa voglio sottolineare di questo blog: Stefano Il Nero non è un professionista del vino e questo è uno dei pochi blog rimasti in giro scritto da un wine lover indipendente, Stefano Il Nero è un tizio indisponente che nella vita si occupa d'altro e scrive di vino per pura passione. Tenetene sempre conto.
Comincia quindi con oggi una non breve opera di restyling del blog "Stefano Il Nero" che produrrà i suoi frutti definitivi a Gennaio 2012 con il terzo compleanno di questo blog.
Vediamo allora come quando e perchè.
Il percorso fatto fino ad oggi attraverso le migliaia di righe di "Stefano Il Nero" è stato, per chi scrive, molto positivo, bello ed avvincente mi auguro lo sia stato anche per voi che pazientemente avete seguito le mie eno-peripezie in punta di mouse. Ora però è tempo di dare una scossa alla impostazione di questo blog, dargli qualche formula nuova, insomma dimostrare che il tempo non è passato per nulla e qualcosa, da queste parti, si è pure imparato.
Una cosa voglio sottolineare di questo blog: Stefano Il Nero non è un professionista del vino e questo è uno dei pochi blog rimasti in giro scritto da un wine lover indipendente, Stefano Il Nero è un tizio indisponente che nella vita si occupa d'altro e scrive di vino per pura passione. Tenetene sempre conto.
Comincia quindi con oggi una non breve opera di restyling del blog "Stefano Il Nero" che produrrà i suoi frutti definitivi a Gennaio 2012 con il terzo compleanno di questo blog.
Vediamo allora come quando e perchè.
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