Sei ettari a Carbonara di Rovolon, Colli Euganei, Padova, l'Azienda Callegaro Francesca ha poco spazio per le sue viti, quindi meno vino di altre ed allora forse pensano che tanto vale farlo bene.
Carbonara di Rovolon rappresenta il lato nord-ovest dei Colli padovani, si trova sotto il Monte della Madonna, punto di riferimento tipico per i tanti villeggianti della domenica, cicloturisti di ogni stagione, si mangia anche bene li in zona. Fate un dispetto al lato sud dei colli, decisamente più frequentato, fate più scorribande da queste parti.
Non è la prima volta che incontro le specialità di Callegaro Francesca, cliccate qui e scorrendo troverete il loro Tre Frazioni, questa volta invece ho girato intorno al loro Merlot. Va in assaggio il loro "Archè" 2008 DOC Colli Euganei.
Un giorno mi faccio spiegare perchè per un merlot dei colli, luogo dove si parla un dialetto stretto frutto di una lunga tradizione, ci sia stato bisogno di un termine greco (archè) e pure così difficile.
Archè per i filosofi greci era l'idea del principio, inteso come fluido vitale e motore, del mondo, una cosa ben complessa che fa venire il mal di testa con o senza solfiti. Torniamo al merlot che è meglio.
Quello di Callegaro Francesca ha un colore rubino con riflessi viola scuri, muovi il bicchiere e la struttura si dimostra di media densità. Appoggiato al naso subito si mostra una fragola matura ed un tocco leggero di sfumata legnosità. Bella beva, aperta e delicata, senza alcuna chiusura, leggero tocco di tannino iniziale e poi amabile; sempre presente e fluido al palato, nette sensazioni vanigliate, punto di acidità finale ampio e molto gradevole.
E' un vino che ti accompagna in tavola, non esagera e non pecca di protagonismo ma ci sta con te, si fa sentire, non pretende la prima scena. Meglio di così che si può? Un nome dei colli.
Archè per i filosofi greci era l'idea del principio, inteso come fluido vitale e motore, del mondo, una cosa ben complessa che fa venire il mal di testa con o senza solfiti. Torniamo al merlot che è meglio.
Quello di Callegaro Francesca ha un colore rubino con riflessi viola scuri, muovi il bicchiere e la struttura si dimostra di media densità. Appoggiato al naso subito si mostra una fragola matura ed un tocco leggero di sfumata legnosità. Bella beva, aperta e delicata, senza alcuna chiusura, leggero tocco di tannino iniziale e poi amabile; sempre presente e fluido al palato, nette sensazioni vanigliate, punto di acidità finale ampio e molto gradevole.
E' un vino che ti accompagna in tavola, non esagera e non pecca di protagonismo ma ci sta con te, si fa sentire, non pretende la prima scena. Meglio di così che si può? Un nome dei colli.
Ottimo lavoro della Azienda Callegaro Francesca, altra bella sorpresa dei Colli Euganei.
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Ciao Stefano,
RispondiEliminami spiace che il nome "Archè" ti faccia venire il mal di testa!! L'idea è comunque quella di ritornare alle origini, anche nella produzione di questo grande vitigno che purtroppo, dal dopoguerra in poi, è stato sempre un po' bistrattato a causa della sua attitudine alle alte rese e che invece, nei Colli Euganei, se tenuto in equilibrio, si sa adattare in modo straordianrio dando vita a vini di razza.
Ciao,
Diego
enologo, az.agr. Callegaro Francesca