La storia di case e manieri di questa "famiglia del vino" comincia intorno al 1500 e su di li ma la storia del Brunello di Montalcino Cinelli Colombini è fortemente legato alla profonda creatività di Donatella Cinelli Colombini. Difficile scrivere di Donatella senza inciampare nella ovvietà e nel cronachismo ed allora bastino pochi riferimenti per inquadrare la straordinarietà di questa Donna del Vino : ha fondato il Movimento Turismo del Vino, ha inventato la formula "Cantine Aperte", ha scritto saggi e pubblicazioni sul vino rastrellando premi e citazioni con il suo Brunello. è Vice Presidente di Enoteca Italiana.
E' vero che alcuni vini danno il meglio di se stessi quando hanno passato la tenera età, pochissimi però organizzano degustazioni con vini decennali.
Il perchè di questa distanza dal "decennale" è forse legata a motivi di rarità di prodotto? Può darsi ma, diciamo la verità, i vini decennali sono più che altro distanti dal mercato che conta, distanti dal business che sempre di più impegna le cantine nella annate figurarsi se poi hanno il tempo di accarezzare una nicchia come questa.
Il Brunello Cinelli Colombini che ho avuto davanti era un vino vero! Non era il miglior Brunello che io abbia sentito, era un Brunello davvero, distinto e distante da tutti i Sangiovese toscani che, vi assicuro, io conosco bene; definito nella forma e nella struttura, assolutamente equilibrato. Questo è lavoro del tempo non la cantina, o, se è una cantina, è quella del mio amico Luca che ha avuto la pazienza di conservarlo.
Bel colore tendente all'amaranto, colore carico. Profumi delicati, note speziate in grande evidenza ed un pugno di bacche rosse con leggera tostatura, profumi intatti. Assaggio leggero, docile, traccia di tannino percepibile ma non esagerata, il vino mantiene una linearità sorprendente. Un vino morbido con un finale persistente ma decisamente armonico.
Bella esperienza con un Brunello decennale che mi ha fatto una confidenza, mi sembra infatti mi abbia sussurrato una parolina in un orecchio, mi pare dicesse che la vera modifica del disciplinare è solo quella di creare una specialità, una super riserva, con tempi di cantina più lunghi.
Prima o poi a Montalcino dovranno decidere se il Re è il Consorzio o il Vino. Io mi sono fatto una mia idea.
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