Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

mercoledì 4 aprile 2012

CAMPO CENI 2003 DEL RICASOLI ED IL REBUS DELL'INVECCHIAMENTO


Ogni volta che ci si imbatte nella etichetta marchiata 2003 il commento è lo stesso "brutta annata". Il 2003 è infatti un marchio di fabbrica, una ostile protuberanza nel corso del tuo assaggio. Il 2003 è stato anno caldo e con poca acqua, viti sofferenti, enologi al culmine di un esaurimento nervoso. Chi lo sa, magari non è sempre vero e così ecco estratta dalla cantina una bottiglia vittima di tanta annata e l'assaggio si cimenta con Barone Ricasoli Campo Ceni IGT Toscana 2003.
Trattasi di sangiovese del sud toscano e quindi vitigno spogliato nel settembre avanzato quando magari il caldo agostano di quel 2003 era trascorso e ci si era goduta qualche pioggerellina settembrina, ecco forse qui non vale la regola del 2003 o forse si, vale lo stesso, poi c'è anche la storia che il vino è un po' vecchietto: quel che vale sarà l'assaggio non le chiacchiere. 
Il Campo Ceni al tempo si produceva in oltre duecentomila bottiglie, non proprio una tiratura esclusiva o di gran riserva, ma un numero comunque bassino se si tiene conto dei "numeri" toscani di questo vitigno. Il nostro si è fatto 9 mesi di botti di rovere e 2 mesi di affinamento in bottiglia, gli altri sette anni li ha fatti con me. Prima di metterlo nel bicchiere l'ho lasciato 4 ore a farsi strada nella sua storia, quando è sceso nel cristallo era denso, di colore viola scuro con riflessi di rosso antico. Il naso carico di mammola, delicati sentori di leggera passivazione, tostatura di caffè, profumazione piacevole, inaspettata. L'ingresso in bocca  subito scorrevole poi più grave, allappante ma sempre composto e senza eccesso. Una sensazione al palato di staticità ma anche di un vino intatto, senza sbavature. Presenza di tannino abbastanza importante con sapori di mora. Vino assolutamente "non duro" ma tipicamente toscano. Quando ho stappato il Campo Ceni 2003 non credevo di trovare ancora una bottiglia così indenne, un vino integro nei profumi e nei sapori.  
Ho una cantina fornita di vini rossi di annate che superano il decennio e capita che all'apertura qualche bottiglia non sia accessibile. Il mistero, che tale non è, dell'invecchiamento in bottiglia dipende da variabili ambientali di conservazione indiscutibili ma altrettanto indiscutibilmente dal tipo di uva, metodo di produzione ed altre variabili di cantina. Gli "esperti" consigliano non andare oltre i 3 anni di mantenimento nella propria cantina (in buone condizioni). Gli appassionati invece sanno che la sfida della collezione del vino, ad uso poi berselo non fargli fare la fine della statuina, raccoglie con se elementi di novità e di soddisfazione difficilmente descrivibili; non vale la regola dei tre anni, vale il sapere quando si vuole berlo, sapere quello che si vuole capire o si spera di trovare nella bottiglia da "collezione breve". Campo Ceni è stato una vera bella sorpresa ma il sangiovese, si sa, fa spesso miracoli.

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